cura persona

Varianti: cura-persona, curapersona, Cura Persona

Ambito d'uso: economia, marketing, merceologia

Ambito d'origine: aziende, merceologia, economia, marketing

Categoria grammaticale:

locuz. sost. m. (più raramente f.) inv.; agg. inv.

Definizione

‘Il settore della produzione industriale e del mercato di prodotti per la pulizia e la cura personale’; agg. ‘che si riferisce a detto settore’.

Etimologia

Composto N[ome] + N[ome] che abbrevia cura della persona con omissione della preposizione.

Prima attestazione

2000 (ma dubbia); 2004 (sicura)

"Fatturato complessivo 982.300 miliardi. Proiettato al 2001: 3360 miliardi. Marchio Crai: 509 referenze drogheria alimentare 148 bevande 104 cura casa 36 cura persona 138 fresco confezionato." (Il Mondo del latte, il latte nel mondo, Associazione italiana lattiero-casearia, 2000)

"Persona: la previsione sul totale 2003 è ancora di crescita basata su Oggetti personali (+5,5%) e Farmaceutici (+4,6%), a fronte di una stabilità per l’Abbigliamento e Cura Persona." (Franco Brigida, Paolo Baudi di Vesme, Laura Francia, Media e pubblicità in Italia, III ed. aggiornata e ampliata, Milano, Franco Angeli, 2004 (1a ed.: 2001) p. 43)

Periodo di affermazione:

2020-2023

Presenza sui dizionari

Nessuna

Diffusione al: 30 settembre 2023

[i dati di Google comprendono anche i casi in cui la forma si riferisce a significati diversi da quello qui indagato; si riportano anche le ricerche per stringhe specifiche che circoscrivono il significato; i dati dei quotidiani, invece, si riferiscono alla parola analizzata]

Google: “cura persona” 1.200.000 r; “il cura persona” 970 r.; “del cura persona” 989 r.
"Corriere della Sera" (archivio): 2 r. (p. a. 2012)
"la Repubblica" (archivio): 58 r. (p.a. 2011)
"Il Sole 24 Ore" (sito): 21 r. (p.a. 2009)

Derivati


Note

Il lessema cura persona è un composto largo che abbrevia cura della persona, con cui si indica, nell’ambito specialistico dell’industria e del mercato, il settore dei prodotti che servono propriamente per la cura personale, come saponi per l’igiene, profumi, creme, lozioni ecc. Il composto comincia a comparire nella forma ridotta, senza preposizione, nel primo decennio del Duemila, quando viene usato in vari resoconti di ambito specialistico che indagano gli andamenti dei mercati e delle vendite. La prima attestazione che abbiamo ritrovato attraverso Google libri è del 2000, ma si tratta di un’occorrenza all’interno di una tabella e questo ci fa pensare che l’omissione della preposizione sia stata dettata da problemi di spazio grafico. Risale al 2004 la prima occorrenza certa, in un testo la cui prima edizione risale al 2001 (ma non ci è stato possibile appurare se anche in questa fosse stato effettivamente usato il composto). Il lessema cura persona compare sui quotidiani due anni prima dell’analogo cura casa [LINK], sempre in sezioni che si occupano di finanza, economia e commercio. Ha visto un incremento di impiego negli ultimi anni grazie alla maggiore attenzione che si pone sui prodotti ecologici, a basso impatto ambientale nella produzione e nella confezione, e senza ripercussioni sugli animali (i cosiddetti prodotti cruelty free e vegani). Monitorando le occorrenze sui quotidiani e nella rete, possiamo supporre che cura persona, nelle attestazioni antecedente rispetto a cura casa, sia servito da modello per la creazione e poi la diffusione del secondo composto. Rispetto a cura casa, però, non ha visto un considerevole incremento d’uso negli anni della pandemia e la sua crescita in termini di occorrenze nel corso del tempo è rimasta sempre molto costante. Negli ultimi anni sta registrando una maggior diffusione anche perché risente di meno della concorrenza dell’equivalente inglese personal care, che si sta specializzando nel significato di ‘assistenza personale’ destinata alle persone non autosufficienti. Ma un altro anglismo, skincare, soprattutto nell’accezione di ‘settore relativo ai prodotti per la cura della pelle’, può affiancare se non addirittura sostituire cura persona. Infine, come per cura casa, il contatto tra produttori e consumatori attraverso la grande distribuzione dei supermercati e dei negozi specializzati ha fatto sì che il composto, comparendo sui volantini o sui siti del commercio on line, sia fuoriuscito dall’ambito settoriale del marketing e dell’economia.

A livello grafico possiamo trovare il composto con entrambe le iniziali maiuscole (Cura Persona) o soltanto con la prima maiuscola (Cura persona): in questo caso, evidentemente, lo si considera un nome proprio quale settore produttivo. La maggior parte degli esempi raccolti, però, prevedono entrambe le iniziali minuscole. Poche sono le occorrenze del composto con trattino (cura-persona) e univerbato (curapersona).

Non troviamo attestazioni del composto al plurale; il genere è prevalentemente il maschile, perché si sottintendono sostantivi come settore, comparto, reparto, tutti di genere maschile. Non mancano, tuttavia, esempi di genere femminile perché sia la testa del composto, cura, sia anche persona sono nomi femminili. La funzione grammaticale prevalente è quella di sostantivo, ma lo si può trovare anche con valore aggettivale: i prodotti cura persona.

Esempi d'uso

  • Ma cosa c’è nel carrello digitale? Per il 67% prodotti alimentari e bevande (incidenza a valore su totale carrello online) e per il 33% beni non food. In particolare, il peso del comparto cura persona e cura casa sul totale delle vendite online è rispettivamente del 17% e del 9%, mentre l’incidenza del pet care è pari al 7%. (Marco Frojo, Nomisma: “Il Covid ha messo il turbo agli acquisti online degli italiani”, repubblica.it, sez. Economia&Finanza, 19/11/2020)
  • I Periodici diminuiscono del -29,5% con l’Abbigliamento a -29,2%, la Cura persona a -27,6% e l’Abitazione -26,8%. (Pubblicità Nielsen: -18% primi 4 mesi 2009, Internet cresce del 6,7%, ilsole24ore.com, 12/6/2009)
  • Dalla cucina al bagno: dopo la diffusione nell’universo alimentare, ora il biologico sta conquistando anche il mondo del cura persona. (Il biologico conquista il cura persona, tendenzeonline.info, 3/9/2019)
  • Ne consegue che, ad esempio, in alcune categorie del reparto cura persona come (oltre allo shampoo) il bagno/doccia schiuma, le creme viso e la carta igienica l’elevato peso dei prodotti unbranded di primo prezzo determina un abbassamento complessivo dell’indice di presso relativo delle “altre marche”. (Daniele Fornari, Sebastiano Grandi, Edoardo Fornari, Il marketing della convenienza, Milano, Egea, 2011, [versione digitalizzata])

Miriam Di Carlo

Approfondimenti e link

7 novembre 2023