Nelle more di capire

Silvia B. e Mario N. di Firenze e Mauro T. di Torino, ci chiedono il significato e i contesti d'uso della locuzione nelle more: significa 'vista la situazione', 'in conclusione', 'a margine di' o 'all'interno di'?

Risposta

Nelle more di capire

 

Nelle more è una locuzione tipica del linguaggio giuridico e burocratico. Come si legge nel Vocabolario Treccani, l'espressione nelle more significa "nell'intervallo di tempo che intercorre fra l'avvio di un iter burocratico-giuridico e la sua conclusione: nelle more del giudizio, nel periodo che precede la definizione della sentenza".

 

Deriva dalla voce latina mora 'indugio', che nel linguaggio giuridico - a partire dalle fonti giustinianee in cui mora sta per 'ritardo nell'adempimento' e inter moras per 'nell'intervallo' - ha assunto il significato di 'ritardo nell'adempiere a un pagamento dovuto', come attestano i vocabolari dell'italiano contemporaneo (GRADIT, Sabatini-Coletti). Con questo senso mora è usato nelle espressioni essere, cadere, mettersi in mora per 'venire a trovarsi in un ingiustificato ritardo nell'adempimento di un'obbligazione'; mettere, costituire in mora per 'intimare o richiedere di adempiere all'obbligazione'.

 

Dall'espressione interesse di mora si è passati alla forma assoluta mora per indicare 'l'interesse dovuto al tasso legale o convenzionale per il ritardo nell'adempimento di un'obbligazione': da qui l'espressione pagare la mora. È questo il significato più diffuso nella lingua comune, già attestato, come riporta il GDLI, negli Statuti del Popolo di Ascoli Piceno (1387 in GDLI, ma 1496 in Vignuzzi, Statuti di Ascoli Piceno): "Chi non pagarà [la cotta] infra lu dectu termine, debbia per omne dì che staterà in non pagare et in mora uno denare", e nelle Note al Malmantile (1688) in cui si legge "essere in mora o cadere in mora vuol dire essere incorso nella pena patteggiata nel contratto celebrato fra le parti, per aver indugiato a sodisfare all'obbligazione convenuta fra quelle". Altre attestazioni di mora nella legislazione, nella dottrina giuridica e nella prassi sono reperibili nell'Archivio IS-Legi

 

Nonostante la diffusione di mora con il significato di 'somma di denaro dovuta per un ritardo sul pagamento', il termine rimane ancora legato all'ambito giuridico ed è percepito come un tecnicismo non del tutto trasparente dalla maggior parte delle persone: da qui la possibilità di frequenti malintesi. Si pensi ad esempio al dialogo sul fraintendimento del termine (mora per 'ragazza bruna') nel film Tu mi turbi (1983) di Roberto Benigni, visibile su YouTube.

 

Dall'originale significato di mora 'indugio' è nata anche la locuzione nelle more per indicare l'intervallo di tempo che intercorre fra l'avvio di un iter burocratico-giuridico e la sua conclusione.
Con questo significato la locuzione si registra sempre più spesso sulle pagine dei principali quotidiani nazionali ("Siamo in attesa della parola definitiva dal punto di vista giudiziario e nelle more abbiamo avvisato i vincitori del concorso", "La Repubblica", 16 agosto 2010), e in siti ufficiali di istituzioni e studi professionali di ambito giuridico e amministrativo ("La prestazione di disoccupazione può essere liquidata ai cittadini extracomunitari anche nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno", "Adeguamento dell'assegno di mantenimento nelle more del giudizio di separazione").

 

Dall'ambito tecnico, la locuzione nelle more è passata nel linguaggio giornalistico con il significato più generico di 'in attesa di, nel frattempo' ("Nelle more di un eventuale aiuto promesso", "La Repubblica" 12 agosto 2010; "Si è consumata una intera stagione nelle more di questa sconcertante vicenda", "La Repubblica",9 novembre 2009), e talvolta usata ironicamente anche da professionisti ma in contesti non professionali. Nel blog Avvocato in rosa, ad esempio, l'autrice racconta di essersi consolata così in attesa del ritorno del fidanzato: "nelle more sono uscita con un mio compagno delle elementari (che negli anni si è trasformato in un toro con gli occhi verdi alto unoeottantacinque)".

 

Per approfondimenti:

 

A cura di Angela Frati e Stefania Iannizzotto
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

 

Piazza delle lingue: Lingua e diritto

19 novembre 2010


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