49 (2014, II)

Articoli

Francesco Sabatini

Fisiologia, tecnologia, commercio, politica del leggere e dello scrivere

Pag. 1


Claudio Marazzini

Il libro italiano fuori d'Italia

Pag. 2


Guido Gainotti

È utile che i bambini continuino a scrivere a mano?

Pag. 4


Nicoletta Maraschio

Grafia e punteggiatura nei libri del Cinquecento

Pag. 5


Elisa Tonani

Punteggiatura e stile

Pag. 6


Notizie dell'Accademia

Pag. 11


Paolo D'Achille

Risposta al quesito di Mattia Giovanni Albanese sul costrutto capace che col valore di possibile

Pag. 10


Vera Gheno

Risposta al quesito di Paola Oggiano sull'uso del termine taroccare

Pag. 10


Manuela Manfredini

Risposta al quesito di Anna Colagè sul termine perlescenza

Pag. 11


Patrizia Cordin

Risposta al quesito di Vito Giannini sulla correttezza delle costruzioni invidiare a qualcuno qualcosa o invidiare di qualcuno qualcosa

Pag. 12


Vittorio Coletti

Risposta al quesito di Gianni Sgura sulla costruzione portare un gioiello/indossare un gioiello

Pag. 13


Elisa Tonani

Risposte ai quesiti di Matteo Malcaria sull'uso della congiunzione ed e quello delle parentesi e del trattino

Pag. 14


Anna M. Thornton

Risposta al quesito di Barbara Cavenago sulla correttezza di le membre

Pag. 14


Paolo D'Achille

Risposta al quesito di Francesco Arabia sull'uso del plurale turismi

Pag. 15


Stefano Telve

Risposta al quesito di Caterina Moruzzi sulla differenza fra i termini musicali trascrizione e arrangiamento

Pag. 16


Raffaella Setti

Risposta al quesito di Fabio Sabbatini sulla correttezza del verbo crollare riferito agli alberi

Pag. 17


Elisa De Roberto

Risposta al quesito di Roberto Gambardella sulla distinzione fra relative restrittive e non restrittive

Pag. 17


Rosaria Sardo

Risposta al quesito di Rita Fenzi sul significato del termine lavapiatti nei Viceré di Federico De Roberto

Pag. 18


Paolo D'Achille

Risposta al quesito di Michela Magnano sulla correttezza dell'uso dell'imperfetto al posto del condizionale passato

Pag. 19


Attilio Bartoli Langeli

Da Carlomagno in poi. La mano che scrive e l'occhio che legge

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