Prefissoidi e suffissoidi (o primo e secondo elemento)

Con questa risposta intendiamo offrire un quadro di riferimento ai numerosi dubbi sui prefissoidi e i suffissoidi e sulla formazione delle parole in genere.

Risposta

Prefissoidi e suffissoidi
(o primo e secondo elemento)

Il continuo arricchimento del vocabolario dell'italiano si realizza soprattutto secondo tre modalità:
1) composizione di una parola dall'unione di due o più parole;
2) derivazione da una parola base già esistente in italiano;
3) prestito da altre lingue.

Nella composizione, tra le varie possibilità, è previsto l'incontro di due o più parole (appendiabiti, portaombrelli). In alcuni casi le due forme, come negli esempi appena fatti, si usano in italiano anche da sole (e si dicono "forme libere"), ma spesso una delle due parti, perlopiù di origine greca o latina, non è usata da sola ("forme non libere"): si parlerà allora di prefissoide e suffissoide o di primo elemento e secondo elemento (in altre teorie grammaticali si parla, invece, di "semiparole", cfr. Scalise 1983: 186 sgg.). Si possono associare un prefissoide e un suffissoide tra loro (democrazia) o con una forma libera (televisione, paninoteca). 

Il prestito si distingue principalmente in adattato e non adattato, a seconda che le parole prese dalle altre lingue vengano integrate nel sistema fonetico e morfologico dell'italiano o meno (il francese/inglese train è diventato treno, beef-steak ha dato bistecca, mentre sono rimaste immutate parole come bar, abat-jour, ecc.).

Nella derivazione, alla parola base si accosta un prefisso (extraterrestre, circumnavigare, ultraterreno), un suffisso (bancario, albeggiare, impiegatizio, ecc.) o entrambi (derattizzazione).

Nell'attuale processo di formazione delle parole in italiano la composizione svolge un ruolo particolarmente attivo, in quanto "per la sua analicità e per la sua rilevante - e in certo modo ordinata e programmabile - produttività, questo tipo di formazione delle parole si adatta alle esigenze di sempre nuove e articolate terminologie corrispondenti allo sviluppo e alla rapida penetrazione della tecnica nel mondo di oggi" (Dardano 1978: 141). Per la storia della nostra lingua, occorrerà ricordare che la composizione tra due sostantivi, realizzando la sequenza elemento determinante + e. determinato (cavolfiore), portò all'ostilità puristica, in quanto nel latino non si davano composti di questo tipo "che invece le altre lingue indoeuropee, in particolare il greco e il germanico, sono venute sempre più sviluppando" (Migliorini 1990: 135, da vedere in generale per la questione).

Sarà utile dare un elenco e una breve descrizione dei più ricorrenti prefissoidi e suffissoidi, distinguendo forme derivate da originari voci latine o greche.

Prefissoidi dal latino:
aero-: relativo all'aria (aerobico) o agli aeroplani (aeroporto);
quadri-: composto di quattro elementi o ripetuto quattro volte (quadrilatero).

Prefissoidi dal greco:
auto-: si tratta di una delle basi più diffuse e, come tele-, può assumere due valori diversi: 'da sé, relativo a sé' (autocontrollo, autoscatto) o 'automobile' (sia per indicare mobilità, come in autoambulanza 'struttura sanitaria attrezzata mobile', autocisterna 'cisterna mobile'; o 'relativo all'automobile': autoraduno, autostop);
biblio-: libro o relativo al libro (biblioteca);
cosmo-: relativo al mondo o all'universo (cosmopolita);
demo-: popolo o del popolo (demografia); specificatamente da democratico, invece, si ha l'abbreviazione demo- che nel linguaggio politico e giornalistico dà luogo a forme come democristiano, demoplutocratico, ecc.;
eco-: ambiente (ecosistema) o relativo all'ecologia (ecotassa); da eco 'ripetizione di un suono' si formano ecografia, ecografo e altri termini tecnici, ma in questi casi eco sarà forma libera e non prefissoide;
filo-: che ha amore per (filologia) (questa voce può comparire anche come suffissoide);
idro-: relativo all'acqua (idrorepellente);
mega-, megalo-: grande (megalomania), ma mega-, se anteposto a un'unità di misura, le assegna il valore di un milione (megabyte, megahertz);
miso-: odio o che mostra odio (misantropo);
mono-: uno solo, composto da uno o che ha uno (monopolio);
orto-: corretto (ortografia);
penta-: cinque o composto di cinque elementi (pentagramma);
piro-: fuoco (piromane);
poli-: molto o che ha molti elementi (poliedro);
psico-: mente, anima, relativo alla psiche (psicologia);
tele-: come si è detto a proposito di auto-, è uno dei prefissoidi più ricorrenti e ricco di sfumature; infatti può valere sia 'a distanza' (televisione, telepatia) sia 'televisione' (telefilm, telegiornale, telespettatore) e anche 'relativo al telefono' (telesoccorso, teleselezione): "la difficile coabitazione dei tre omonimi è stata esasperata in questi ultimi anni soprattutto dal convergere di televisione, telematica e telefono nella trasmissione di dati e informazioni", Antonelli 1996: 273).
topo-: luogo (topografia).

Suffissoidi dal latino:
-cida: che uccide (insetticida);
-fero: che porta o genera (frigorifero, sonnifero);
-ficio: si impiega per formare "produttivamente sostantivi maschili denominali di origine latina o formati in analogia su tale modello che indicano fabbriche, laboratori adibiti alla produzione, alla lavorazione di ciò che è indicato dal sostantivo di base" (cfr. GRADIT s.v.) (bottonificio, calzaturificio, pastificio, zuccherificio); non dà più voci nuove invece l'uso per indicare un'azione o un tipo di lavorazione (artificio);
-forme: forma, che ha forma di (multiforme);
-fugo: che mette in fuga, elimina o  fugge (centrifugo, callifugo);
-voro: che mangia (carnivoro) o che assorbe (idrovoro).

Suffissoidi dal greco:
-crate: che ha potere (burocrate);
-crazia: potere (burocrazia);
-fagia: mangiare (antropofagia);
-filia: amore, simpatia, affinità (bibliofilia);
-filo: che ama (bibliofilo);
-fobia: paura, antipatia, ripugnanza (xenofobia);
-fobo: che ha terrore (xenofobo);
-fonia: suono, voce, relativo al suono (stereofonia);
-grafia: scrittura, relativo alla scrittura (dattilografia);
-logia: studio sistematico, trattazione (sociologia);
-mania: ossessione, passione incontenibile (cleptomania);
-patia: sofferenza, sentimento (simpatia);
-teca: raccolta, collezione (enoteca).

Suffissoidi e prefissoidi più rari e legati ai linguaggi scientifici sono inoltre:
lito- (gr.) 'pietra' (litofita); ovi- (lat.) 'uovo, a foma d'uovo' (ovidotto); roto- (lat.) 'ruota' (rotocompressore);   -metria (gr.) 'misurazione' (planimetria); -scopia (gr.) 'osservazione' (radioscopia); -colo (lat.) 'che abita' (terricolo).

Alcune basi verbali di origine colta citate producono i cosiddetti nomina agentis (ovvero nomi con cui si indica chi o cosa compie l'azione): -cida, -colo, -fero, -fugo. Altre basi da verbi possono dare più di una voce nominale: in questi casi di solito il nomen actionis (il nome per designare l'azione che si compie) è indicata col suffisso -ìa, il nomen agentis con suffisso zero. Ad esempio: -crazia/crate (ma anche con varianti: aristocrazia, aristocratico); -filia/filo; -fobia/fobo; -metria/metro (audiometria, audiometro); -scopia/scopo (elettroscopia, elettroscopo); -logia/logo (antropologia, antropologo). Il gruppo di -logia, quando è usato in contrapposizione con quello di -grafia, assume il significato di 'metodo, teoria' e il secondo quello di 'descrizione' (lessicologia/lessicografia).

Questi composti, che nascono da modelli latini e greci e circolano soprattutto nella comunicazione scientifica, sono dotati di un notevole prestigio (e infatti sono usati spesso anche nel linguaggio pubblicitario e parascientifico), ma non hanno un modello immutabile, possono dare diverse variazioni. In genere, sebbene i diversi significati attribuiti a questi composti siano da considerarsi con cautela, si possono sciogliere la maggior parte dei composti nella formula soggetto + complemento (ecotassa 'tassa per il sostegno dell'ecologia', ecc.), e specialmente complemento di specificazione (sociologia 'studio della società', cosmopolita 'cittadino del mondo').

Altre serie particolari sono quelle di -genia /geno (e -gene) 'generare': 'ciò (o colui) che genera' (allucinogeno) o -grafia/grafo/gramma che indicano, rispettivamente, nomen actionis, nomen agentis, risultato (cardiografia, cardiografo, cardiogramma): in quest'ultima terna la serie più ricca è quella di grafia/grafo (bibliografia/bibliografo).  

Alcuni casi particolari. L'utile suffissoide -teca viene talora "messo al servizio della nostra ansia di memorie, di conservazione e di collezionismo, traducendo anche la generalizzata diffusione dei tecnicismi che si avvalgono di suffissazioni e prefissazioni greche e latine, che pare tipica della nostra epoca" (S. Parodi su CPV, n. 4 p. 13). Il suffissoide -poli dopo l'uso giornalistico di tangentopoli ('città delle tangenti') ha formato i tipi sanitopoli, affittopoli, ecc., nei quali -poli non significa più 'città' ma 'corruzione': sanitopoli sarà allora 'corruzione legata alla sanità', affittopoli 'corruzione legata agli affitti', ecc. (cfr. L. Nardin su CPV, n. 17 pp. 14-15). Infine, una considerazione sul particolare gruppo dei suffissoidi rappresentato da -geno, -genico, -genetico. La prima confusione è determinata dalla polisemia del suffissoide -geno, particolarmente produttivo negli ultimi anni, dal linguaggio scientifico alla lingua comune, in cui determina composti che hanno valore di 'qualcosa che genera N', come schiumogeno ('che produce schiuma') o altri per indicare 'qualcosa che è provocato da N', ad esempio fotogeno ('che è provocato dalla luce') difficoltà a disambiguare i significati fuori dal contesto di una frase (cfr. M. Fanfani, su CPV, n. 20 p. 9). Pertanto -genico può valere 'che dà origine' o 'è prodotto da' e anche 'che è adatto a essere riprodotto' (telegenico); di conseguenza, anche -genetico, il terzo suffisso della serie, vale sia con valore attivo ('che dà origine o che favorisce l'origine') sia passivo ('che ha una determinata origine').

Per approfondimenti:

  • Antonelli 1996, Giuseppe A., Sui prefissoidi dell'italiano contemporaneo, "Studi di lessicografia italiana", XIII, pp. 253-93;
  • CPV, "La Crusca per voi" [in particolare i nn. 4, 17, 20];
  • Dardano 1978, Maurizio D., La formazione delle parole nell'italiano di oggi, Roma, Bulzoni;
  • GRADIT, Grande dizionario italiano dell'uso, ideato e diretto da Tullio De Mauro, Torino, UTET, 2000;
  • Migliorini 1963, Bruno M., Saggi sulla lingua del Novecento, Roma, Bulzoni;
  • Migliorini 1990, Bruno M., I prefissoidi (il tipo aeromobile, radiodiffusione), in id., La lingua italiana nel Novecento, Firenze, Le Lettere, pp. 121-45;
  • Scalise 1983, Sergio S., Morfologia lessicale, Padova, Clesp.

A cura di Mara Marzullo
Redazione Consulenza Linguistica
Accademia della Crusca

2 aprile 2004


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