Pàdoan o Padoàn?

Ci viene richiesto quale sia il motivo per cui il cognome dell'attuale ministro dell'Economia viene pronunciato Pàdoan anziché Padoàn, come sarebbe suggerito dall'etimologia.

Risposta

La questione dell’accentazione dei cognomi italiani è piuttosto complessa e ha varie implicazioni, sul piano sia linguistico sia sociolinguistico. Mentre i cognomi il cui significato è trasparente (quantunque ormai immotivato), perché riprendono nomi di persona o di luogo oppure nomi comuni di mestieri, oggetti, ecc. o ancora aggettivi, non danno in genere luogo a dubbi interpretativi, molto più complesso è il caso dei cognomi “opachi”, che non sono facilmente interpretabili quanto a significato, anche perché sono per lo più di origine dialettale. La corretta posizione dell’accento dei cognomi è problematica anche perché da un lato l’ortografia italiana non prescrive l’accento grafico, se non nelle parole tronche o ossitone (accentate cioè sulla vocale finale), dall’altro la lingua contemporanea mostra una tendenza, che è stata variamente spiegata, a ritrarre l’accento. Infatti molte parole formate da tre sillabe vengono spesso pronunciate come proparossitone (o sdrucciole) anziché parossitone (o piane), come sarebbe più corretto dal punto di vista storico: è il caso di edile, perone, salubre, utensile, microbi, valuto, cosmopolita, dissuadere, ecc., in cui la ritrazione dell’accento o ha vinto la partita sulla forma concorrente o comunque contrasta vivacemente la pronuncia tradizionale considerata tuttora quella corretta. La tendenza alla ritrazione si rileva anche nei forestierismi, specie nelle parole ossitone (il francesismo cognac è da decenni pronunciato cògnac e il Diktat tedesco è diventato dìktat), e coinvolge anche i nomi propri (soprattutto toponimi e cognomi), sia stranieri (Bagdad, Iran, il premio Nobel) sia italiani: il Friùli si sente spesso pronunciato Frìuli,il fiume siciliano Belìce è diventato Bèlice da quando, alla fine degli anni Sessanta, entrò nelle cronache televisive a causa del terremoto che sconvolse la sua valle, e il cognome dello scrittore Salgàri viene tuttora (erroneamente) pronunciato Sàlgari.

Nel caso del ministro Padoan, non c’è dubbio che la pronuncia corretta del cognome, sul piano etimologico, sia Padoàn. Si tratta infatti di un trasparente cognome di origine detoponimica, che corrisponde all’etnico che designa chi è nato a Padova: padovàno in italiano, padoàn in veneto, con dileguo della consonante intervocalica e apocope della vocale atona finale dopo la nasale, conformemente alla fonetica dialettale. Ma molti cognomi di origine veneta terminanti in -n o in -r vengono pronunciati dagli italiani delle altre regioni con l’accento ritratto: è il caso di Trevisan, Benetton, Fogar. L’accentazione Pàdoan non rappresenta, dunque, una particolare “novità” di cui stupirsi. Notevole è invece il fatto che, mentre nei primi mesi di vita del governo Renzi alla televisione e alla radio le due pronunce (Pàdoan e Padoàn) si alternavano, ormai prevale decisamente la prima, perché è stata indicata come quella corretta dallo stesso interessato, la cui famiglia, di origine veneta, si trasferì in Piemonte. I termini della questione, in effetti, sono un po’ cambiati: se la pronuncia sdrucciola, pur etimologicamente erronea, è stata legittimata dal diretto interessato, gli altri (giornalisti, politici, ecc.) non hanno potuto far altro che adeguarsi. 

Ora, gli spostamenti di accento dei cognomi, a dispetto della loro origine etimologica, non sono affatto infrequenti: Enzo Caffarelli, uno specialista dei cognomi italiani, in un articolo apparso sull’ultimo numero della “Rivista Italiana di Onomastica” in cui tratta appunto del caso di Pàdoan riportando anche alcune contrastanti dichiarazioni di politici, giornalisti e linguisti, ricorda che il cognome del presidente Cossìga in sardo era Còssiga (anch’esso è un detoponimico, che indica la Corsica, ma in questo caso la direzione dello spostamento è stata dalla terzultima alla penultima sillaba), che la corretta pronuncia di Quasìmodo sarebbe Quasimòdo, quella di Àugias Aùgias e via dicendo. Aggiungo che anche il cognome dell’attore e regista Gabriele Làvia era, originariamente Lavìa,univerbazione di la via, costituendo dunque un altro detoponimico, tratto però da un nome comune. Si può inoltre segnalare che alcuni cognomi, diffusi in aree diverse, hanno accentazioni differenti, variamente motivate: abbiamo così Màscara e Mascàra, Zùccari e Zuccàri, Barési e Bàresi (e sarebbe questa, come ricorda Caffarelli, l’accentazione corretta sul piano etimologico del cognome dei calciatori Beppe e Franco Baresi, il cui cognome deriva da un toponimo in provincia di Bergamo, ma che sono stati chiamati da tutti, loro compresi, Barési).

In conclusione, se l’accentazione Padoàn ha dalla sua la storia, ed è certo da considerare corretta, la pronuncia Pàdoan risulta in sintonia con certe tendenze attuali dell’italiano e, almeno con riferimento al ministro che l’ha fatta propria, sembra senz’altro da accettare.

Paolo D'Achille

Piazza delle lingue: La variazione linguistica

9 gennaio 2015


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