La terza edizione

La terza edizione, uscita nel 1691 e per la prima volta stampata a Firenze (le prime due edizioni furono stampate a Venezia) con dedica a Cosimo III de’ Medici, costituisce, sotto diversi punti di vista, un’opera non solo accresciuta quantitativamente (tre volumi), ma anche rinnovata qualitativamente: alla sua lunga compilazione (i lavori iniziarono nel 1648) parteciparono anche uomini di scienza come Francesco Redi e Lorenzo Magalotti. Leopoldo de’ Medici, fondatore dell’Accademia del Cimento e protettore dell'Accademia della Crusca, dette il suo personale contributo raccogliendo termini tecnici di arti e mestieri che, per la prima volta, faranno la loro timida apparizione tra le voci del Vocabolario insieme agli astratti verbali, ai diminutivi, ai superlativi e agli accrescitivi. Per questa edizione furono spogliati una cinquantina di autori antichi e altrettanti moderni tra cui il Tasso, il Segneri, il Pallavicino, sempre citati in mancanza di attestazioni antiche o per dimostrare l’effettivo uso di una parola.

Durante i lavori di preparazione della terza impressione un altro importante progetto, non andato a buon fine, fu intrapreso dal Dati: la messa a punto di un dizionario etimologico della lingua italiana che avrebbe dovuto concorrere al progetto degli Accademici di fornire nuovi strumenti linguistici modellati sulla tradizione letteraria fiorentina. Per quest’opera furono preparate molte schede con la collaborazione anche del Redi, ma presto fu evidente che il progetto della Crusca non era destinato alla riuscita perché preceduto dalla pubblicazione, tra il 1666 e il 1669, delle Origini della lingua italiana del francese Gilles Ménage. Allora molto del materiale raccolto fu mandato a Parigi, dove Ménage poté avvalersene; in particolare arrivarono le etimologie redatte dal Redi che riguardavano principalmente la terminologia di medici e speziali, secondo gli interessi e le competenze specifiche dell’autore.